mercoledì 17 settembre 2008

dato che non ho roba decente da pubblicare vi elargisco un vecchio racconto di quando ero gavanello (suppergiù all'età di 16-17 anni)...ecco a voi:

Di ritorno dal Portogallo e dalle ferie posto ciò...è un pò lungo forse e il finale ho dovuto aggiungerlo in quanto il vecchio floppy da cui è tratto il racconto è inutilizzabile e l'unica stampa che ho fatto si è sgualcita e logorata con il tempo...


LA FAVOLA DEL VECCHIO PESCATORE STORPIO.

Era una notte buia e tempestosa con il sole alto nel cielo e le pietre roventi con un pollo morto che svolazzava nell'aria tiepida del mattino.

Quando il vecchio si alzò la neve cadeva a capofitto sulle pianure di montagna del Madagascar.
La donna prosperosa chiamata Oblitzimatrice Megalopotermica sedeva accanto a lui su un comodo divano irto di chiodi arruginiti e storti.

Il vecchio era solito lamentarsi dell'umidità ma il termometro non ascoltandolo misurava quaranta gradi mentre le patate cuocevano a fuoco lento in un vecchio freezer di prima mano.

La donna si alzò, era nuda, a parte un giaccone di pelle di bue, tre paia di calzetti, un paio di scarponi da spiaggia, la minigonna della nonna, un paio di guantoni da baseball, due mazze da pugilato, una racchetta da basket, sette paia di paia, la mutanda e due reggiseni separati.

Il vecchio aspirò senza la polvere l'aria salubre e rarefatta del gas appena acceso, si bevve con gusto un pò di acido nitrico e imbizzarrito si fece una galoppata gorgogliando per la stanza.
Il vecchio era in realtà un vecchio sulla novantina, alto con i bei capelli blu cobalto e la faccia color senape. Guardava con stupore il suo cane dal nome celestiale*, Killer poi con una scopa lo ripulì senza scopo.

La stanza era troppo stretta! Urlò il vecchio. Ma ora andava bene in quanto più lunga della muraglia cinese e più alta dell'obelisco di S.Quisimangiaasbafoinculutomalleologicasimabèbò preso due volte.

Il piccolo cane che pesava sette quintali e che non lo faceva vedere a causa del suo pudore si sedette sopra il vecchio schiacciandolo.
Il vecchio riuscì solo a dire: Porco merdone! Lurido cagniaccio simpa! Togliti di dosso, non vedi che sto soffocando? Eh? Hei! Dico a tè! Idruro vergine, polifosfato bivalente, catione anodizzato! Mi vuoi fare venire il mal di male? Già ciò i miei reumasismi! Senti un pò...ti do due calci in culo se non ti sposti entro tre anni!! Va bene...?
Il cane annuì...l'accordo era stipulato.

La donna era alquanto normale, anche se ormai non più nel fiore degli anni, ne aveva ben diciannove appena compiuti dieci anni fa, un fisico invidiabile e un seno prosperato dalla chirurgia, così frattanto che aveva frattanto frafreddo uscì così conciata in mezzo alla neve della campagna anti frafreddo per manifestare.
Ma poi vide che la racchetta da basket inquinava l'ambiente così la gettò.

Passarono i tre anni stipulati dall'accordo, il cane si spostò dalla salma ormai viva e vegeta del vecchio mentre la donna si scrollava di dosso i vestiti e si faceva un bel bagno ristoratore in un pozzo di acqua fetida che odorava di violetta.
Fuori pioveva mentre il disgelo non aveva che portato siccità mentre gli arbusti secchi lasciavano il posto ad alberi secchi e rocce rigogliose e mature.

Fu allora che i primi pesci salirono sul camino del vecchio. L'arzillo signore scattò fulmineo verso la massa informe di anfibi e scarpe volanti mentre i giorni passavano lenti e con un sol colpo da maestro, degno del peggiore lottatore di sumo, riuscì a non schiacciarne uno.
Quando la notte arrivò tardi e i pesci si ritirarono nel bosco li vicino, proprio dietro l'oceano, praticamente a due passi da loro, il vecchio stese con un'alitata la donna che non morì sul colpo, mentre il cane che aveva un asso nella manica lo gettò assieme alla racchetta da basket perchè lo infastidiva.

Il vecchio passò così i suoi ultimi anni in solitudine assieme alla donna e al cane mentre i pesci non si pigliavano dormendo.
....e vissero tutti felici e morenti.





*Nella versione originale ere dolce ma a seguito di fatti che non posso ancora rendere pubblici ho dovuto modificare l'aggettivo.

4 commenti:

Dario Grillotti ha detto...

Diobono, certo che a 16-17 anni ci andavi giù pesante con gli allucinogeni!
Questa storia mi ha commosso tanto, povero vecchio, trascorrere i suoi ultimi anni in solitudine insieme alla donne e al cane...che tristezza, sniff!

Noryuken ha detto...

Concordo con mago g!! :)
La storia è comunque da morir dal ridere, dovresti disegnarla...e se ti sembra un casino da disegnare, prenditela con chi l'ha scritta ehehe! (io porto i pesci cmq)
ciauz!

Ed ha detto...

:D


(azz... grazie per il link generosissimo)

Urz! ha detto...

Mago-G: Ciao grande mago...infatti quando ho scoperto che non mi bastava il solito fumo mi sono dato al fumetto WAZ WAZ WAZ!

Nora: Hai presente la parola...impossibile?
bè...se porti i pesci..magari si può fare ehehe. Però che siano freschi appena pescati fra quattro anni fà, mi raccomando...

Uellà ED! Ho visto un link, era un bel link...ho aggiunto il link,eh...ciauz e grazie a te!!